Venerdì scorso, a lezione, il prof. ha detto una cosa a proposito del Grande Fratello che mi ha colpito: sosteneva che bisogna essere culturalmente forti, quindi conoscere tutto quello che ci sta dietro, per poter affermare: “Non me ne frega niente”.
Ora io non credo di avere tutta questa cultura in materia, però a me quel reality proprio non interessa. E qui, come si suol dire, casca l’asino perché, nonostante il mio disinteresse, non posso evitare di essere informata al riguardo; che sia a casa, fuori con le amiche, in autobus, a lezione, che accenda la tv, la radio, il pc, in ogni dove c’è sempre qualcuno che ne parla (o ne scrive). Quasi come se il mondo attuale non ammettesse ignoranza: che tu lo voglia o meno le informazioni arrivano e non puoi fare niente per impedirlo.
Forse come studentessa di comunicazione dovrei guardare con favore a questo fenomeno e tenere a freno la mia vena polemica, ma sinceramente mi pare un po’ una violenza: suonerò anche retorica, ma ogni tanto mi piacerebbe avere la libertà di scegliere su cosa (non) informarmi.
“La via di mezzo è sempre la migliore: ogni eccesso conduce alla rovina” (Plauto)
Ora io non credo di avere tutta questa cultura in materia, però a me quel reality proprio non interessa. E qui, come si suol dire, casca l’asino perché, nonostante il mio disinteresse, non posso evitare di essere informata al riguardo; che sia a casa, fuori con le amiche, in autobus, a lezione, che accenda la tv, la radio, il pc, in ogni dove c’è sempre qualcuno che ne parla (o ne scrive). Quasi come se il mondo attuale non ammettesse ignoranza: che tu lo voglia o meno le informazioni arrivano e non puoi fare niente per impedirlo.
Forse come studentessa di comunicazione dovrei guardare con favore a questo fenomeno e tenere a freno la mia vena polemica, ma sinceramente mi pare un po’ una violenza: suonerò anche retorica, ma ogni tanto mi piacerebbe avere la libertà di scegliere su cosa (non) informarmi.
“La via di mezzo è sempre la migliore: ogni eccesso conduce alla rovina” (Plauto)