venerdì 30 aprile 2010

Eccessi...

Venerdì scorso, a lezione, il prof. ha detto una cosa a proposito del Grande Fratello che mi ha colpito: sosteneva che bisogna essere culturalmente forti, quindi conoscere tutto quello che ci sta dietro, per poter affermare: “Non me ne frega niente”.
Ora io non credo di avere tutta questa cultura in materia, però a me quel reality proprio non interessa. E qui, come si suol dire, casca l’asino perché, nonostante il mio disinteresse, non posso evitare di essere informata al riguardo; che sia a casa, fuori con le amiche, in autobus, a lezione, che accenda la tv, la radio, il pc, in ogni dove c’è sempre qualcuno che ne parla (o ne scrive). Quasi come se il mondo attuale non ammettesse ignoranza: che tu lo voglia o meno le informazioni arrivano e non puoi fare niente per impedirlo.
Forse come studentessa di comunicazione dovrei guardare con favore a questo fenomeno e tenere a freno la mia vena polemica, ma sinceramente mi pare un po’ una violenza: suonerò anche retorica, ma ogni tanto mi piacerebbe avere la libertà di scegliere su cosa (non) informarmi.


“La via di mezzo è sempre la migliore: ogni eccesso conduce alla rovina” (Plauto)

giovedì 29 aprile 2010

Breve storia de "la Repubblica"


Il quotidiano “la Repubblica” viene fondato a Roma nel 1976 da Eugenio Scalfari grazie al sostegno della Mondadori e del Gruppo Editoriale l’Espresso; quest’ultimo, negli anni ’80, rimarrà l’unico editore.
Nel 1996 la direzione passa all’attuale direttore Ezio Mauro.
L’anno successivo nasce l’edizione on line del quotidiano, Repubblica.it, diventato poi il principale sito d’informazione italiano con oltre 10 milioni di utenti.
“la Repubblica” si caratterizza per una forte carica innovativa che lo ha portato negli anni a diventare un giornale per ogni tipo di lettore, oltre ad influenzare le testate concorrenti (ad esempio con l’introduzione del colore in tutte le pagine nel 2004).
Attualmente è il secondo quotidiano più diffuso in Italia (arriva a circa 450.000 copie) e pubblica edizioni locali in 10 città: Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Parma, Roma e Torino.


Repubblica.it:

1. Perchè è cambiato?
2. Qual è il valore aggiunto rispetto a prima?
3. Quale filosofia c'è rispetto al giornale cartaceo?

Premettendo che sono diversi mesi che non accedo più al sito, non sono in grado di rispondere alle prime due domande. Posso solo far riferimento alle dichiarazioni dei responsabili del restyling, ovvero: dare una maggiore importanza a foto e video e rendere il sito più compatibile con le nuove tecnologie (ad esempio smartphone).
Per quanto riguarda la domanda n°3, rispetto al giornale cartaceo l'utente ha una visione rapida e chiara delle notizie trattate, nonchè la possibilità di approfondire maggiormente i vari argomenti, come succede, del resto, in tutti i quotidiani on line.

giovedì 22 aprile 2010

Una breve introduzione... in punta di piedi...

Ebbene sì, alla fine è toccato anche a me, per esigenze di “copione” (ovvero di studio), creare un blog in cui mettermi in gioco, per così dire… in realtà lo scopo è inserire gli appunti delle lezioni di Informatica applicata al giornalismo, quindi non dovrebbe essere tutta ‘sta tragedia… forse…
Non sono molto brava a scrivere così dal nulla quello che penso, soprattutto quando c’è la possibilità di essere letta da chiunque: primo, perché questa logica attuale del condividere stile “A cosa stai pensando?” di Facebook non la condivido (e scusate il gioco di parole); secondo, perché non vorrei che un eventuale lettore si chiedesse: “Ma questa che sta dicendo?!”.
Uhm… paura di essere giudicata? Forse… Ma anche un’estrema riservatezza di fondo che proprio non mi abbandona. Insomma, per citare un famoso film e per concludere questo primo traballante post col sorriso sulle labbra… “Nessuno è perfetto!”