mercoledì 12 maggio 2010

Il giornalismo internazionale sul web

Con le recenti elezioni inglesi si è avuto il momento peggiore per i quotidiani italiani perché l'evento si è chiuso nell'istante in cui i giornali andavano in stampa. Il problema era quello di trovare un titolo per la prima pagina che avesse senso, col rischio di prendere degli abbagli.
Con questo tipo di notizie i quotidiani cartacei non riescono a stare al passo con i tempi, si dà troppa enfasi allo scorrere dei fatti, piuttosto che al senso che hanno questi fatti rispetto alle notizie da dare.
Le innovazioni di Internet nascono quasi sempre dalle zone marginali. Il primo quotidiano italiano ad avere un'edizione on line “pensata”, ad esempio, è stato L'Unione Sarda; il primo giornale americano ad andare on line è stato il News & Observer del North Carolina.
Le testate più blasonate arrivano abbastanza tardi su Internet e, inizialmente, hanno cercato di riproporre la versione del giornale cartaceo. Man mano i quotidiani hanno cominciato ad investire qualcosa sul web.
Il problema delle testate italiane è che, essendo arrivate tardi sulla rete, le redazioni on line sono molto più limitate. Su Internet i momenti di picco sono molto più frequenti: al mattino, nella pausa pranzo e dopo l'orario di lavoro; è necessario distribuire le poche persone a disposizione su questi momenti.
Mentre il giornale cartaceo ha dei momenti di riposo, il sito lavora sempre, ci sono aggiornamenti continui. Generalmente, quindi, sui siti italiani si usa molto il copia e incolla, così che l'informazione viene ritenuta molto più carente.
Il modello di business scelto premia l'advertising on line, quelle che interessano sono le pagine più viste. La parte alta della homepage contiene le notizie più cliccate.
“la Repubblica” ha aperto varie redazioni locali per avere un maggior appeal nazionale. Per Parma si è deciso di aprire solo l'edizione on line, evitando così un grosso investimento.
Lo scopo delle edizioni locali è quello di creare una comunità; sempre più i siti si struttureranno come social network.
I quotidiani on line sono di bassa qualità per ragioni strutturali, la mancanza di risorse e investimenti è dovuta al fatto che non si è ancora riusciti a trovare un modo per ottenere i fondi necessari.
Negli Stati Uniti e negli altri paesi europei le redazioni non sono divise tra cartacee e on line, ma sono integrate.
In generale, per quanto riguarda i contenuti e il modo di disporre le notizie, c'è una grossa omogeneizzazione, questo perché sono poche società internazionali ad occuparsi dell'impostazione grafica dei giornali.
Le fotografie utilizzate sono di fotografi freelance o prese dalle agenzie di stampa, per questo si ritrovano le stesse immagini nei diversi quotidiani.
Boston.com è il blog del “Boston Globe”; costruisce reportage con fotografie prese dalle agenzie di stampa. È un modo di fare fotogiornalismo con pochissima spesa.
I news aggregator sono siti che, per la maggior parte, hanno notizie linkate da altri siti. Si possono citare, tra gli altri:
- The Huffington Post, un esempio di news aggregator di grande successo;
- Real Clear Politics, il modo migliore per avere informazioni sulla vita politica americana;
- Politico, sempre dedicato alla vita politica americana, è uno dei siti più visti; sono presenti numerosi approfondimenti;
- Il Post di Luca Sofri, uno dei news aggregator italiani più importanti, ha una parte di contenuti prodotta da collaboratori, oltre a vari approfondimenti.

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